Riceviamo e pubblichiamo dalla Cassa Anti-repressione Bruno Filippi
“Se non posso ballare allora non è la mia rivoluzione”
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Emma Goldman nacque nella provincia russa di Kovno (ora Kaunas, Lituania) il 29 giugno 1869. La madre, Taube Bienowitch, s’era sposata in seconde nozze con Abraham Goldman, di professione faceva impiegato statale, Emma fu il primo frutto della coppia.
La gioventù
L’infanzia trascorse tranquilla a Kovno, anche se Emma rimase colpita da alcuni episodi di profonda ingiustizia e di oppressione verso il padre, perseguitato dagli scinovniki cristiani in quanto ebreo e rappresentante dello Stato.
Dopo un periodo trascorso a casa della nonna, a Konigsberg (Prussia orientale), dove frequentò la scuola pubblica e ricevette anche un’istruzione privata, all’età di tredici anni Emma si trasferì con la famiglia a San Pietroburgo. Era questa una città dai grandi fermenti rivoluzionari, di matrice nichilista e contro il potere zarista. Emma si sentì attratta dalle idee rivoluzionarie ed entrò immediatamente in conflitto con il padre, conformista ed autoritario. Tutte queste esperienze negativa maturarono in lei la coscienza dell’ingiustizia eternamente subita dalle donne nei confronti degli uomini e dei genitori. Si formò così in questa fase il pensiero anarchico e femminista di Emma Goldman.
Libreria della Cassa Anti-repressione Bruno Filippi