Treviso: Il 23 novembre inizia il processo contro il compagno anarchico Juan Sorroche


Juan Sorroche è un compagno anarchico spagnolo che ha vissuto in Italia per vent’anni, ed ha partecipato a numerose lotte contro lo Stato e il capitalismo, subendo, per questo motivo, alcuni periodi di detenzione. Nel 2016 è divenuto latitante a causa di diverse condanne (circa sei anni di carcere) legate principalmente alla lotta contro il TAV (Treno ad Alta Velocità) nella Valsusa. Arrestato nel maggio 2019, è stato condannato ad altri due anni e mezzo per possesso di documenti falsi. Al momento del suo arresto, Juan ha inoltre scoperto di essere accusato di un attentato alla sede della Lega Nord – un partito sovranista e razzista – avvenuto l’anno precedente a Treviso. L’azione, rivendicata da una cellula anarchica che fa riferimento all’Internazionale Nera, consisteva in una doppia esplosione, la prima contro la sede politica, la seconda come trappola – che non ha funzionato – contro la polizia o militanti del partito. Anche se nessuno si è fatto male, Juan è accusato di “massacro”, un crimine che comprende una pena che potrebbe arrivare all’ergastolo, cioè una detenzione potenzialmente infinita (1).

Il processo contro di lui inizierà il 23 novembre presso il tribunale di Treviso, città in cui la Lega domina da vent’anni. Il processo si svolgerà presso il Tribunale penale con una giuria popolare, che in un territorio di questo tipo può diventare un vero e proprio “plotone d’esecuzione”. Oltre alla vicenda trevigiana, dai materiali in possesso della polizia e dei magistrati, si evince la volontà di “costruire” l’ennesimo caso di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”. La pratica dell’azione diretta è sotto continuo attacco, ed è importante che a Juan arrivi tutta la nostra solidarietà.

In solidarietà con Juan e con tutti gli anarchici perseguitati in questo periodo in Italia (“Scripta Manent”, “Pânico”, “Prommeteo”, “Scintilla”, “Lince”, “Bialystock”…) sono state indette due settimane di mobilitazioni dal 9 al 24 novembre.

1) La durata effettiva dell’ergastolo dipende dal reato e dal contesto. Ci sono persone che sono state rilasciate dal carcere dopo 12 anni e altre che, rifiutandosi di collaborare con i magistrati o di prendere le distanze da certe pratiche, sono rimasti in carcere per 37 anni (come alcuni militanti delle Brigate Rosse).

Per scrivere a Juan:

JUAN ANTONIO SORROCHE FERNANDEZ

STRADA DELLE CAMPORE, 32

05100 TERNI

ITALIA

Fonte: noticiasanarquistas.noblogs.org

Traduzione a cura di: Inferno Urbano

 

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